E’ un mondo popolato di incanti e visioni , figure leggere , trasportate dal vento , adagiate su impalpabili veli , sguardi dolenti e amori folli , vertiginose simbiosi tra uomo e animale.
La pittura di AnnaRè si fa stupore attonito sul mondo, innocenza inseguita tra le pieghe dell’anima, aggrappandosi ad animali magici e misteriosi , arcobaleni a cascate.
Ci sono dei golfi d’ombra e di luce negli occhi di questa straordinaria artista , rughe e croste che esplodono poi sulla tela , simboli arcani e memorie sprofondate in vortici…
Perchè la pittura di Anna Redaelli è anche trasporto e dimenticanza , dimenticanza di sé e trasporto in un altrove schiumoso , come se l’artista inseguisse un sogno mai sognato, un làinbasso che rantola, ad acciuffare un bagliore alla deriva, ad aggrapparsi a scoperte dell’ignoto, che sono la linfa, il nettare a cui l’artista vuole incessantemente attingere, perchè solo così la vita è più autentica, solo così le nostre parole sono capaci di nominare e riconoscere veramente il mondo…
Si, la pittura di AnnaRè è per lei cosa necessaria e ineludibile, una maschera di ossigeno che la schianta su orizzonti e maree, ed è per questo che che è incanto ma anche dolore, è per questo che è stupore ma anche tormento, perchè Anna è sempre all’ inseguimento, è sempre mobile ed evanescente, multiforme e iridescente, e questo continuo trapassare di stati comporta dolore, le scoperte che fa in questo viaggio straordinario comportano dolore, le declinazioni mutevoli della sua carne e del suo sangue comportano dolore, sono proprio gli occhi socchiusi, le bocche contratte in una smorfia di alcune sue figure che ce lo testimoniano.
Però la ricompensa è grande, per noi e per lei, è la possibilità di accedere a mondi inauditi, là dove nessuno si è mai avventurato, smarriti tra parole indicibili, sospiri mai proferiti, è smemoramento ed oblio, è uno smarrirsi ed un perdersi, ma è su questi smarrimenti che AnnaRè fonda la possibilità di ritrovarsi, di trattenere le pieghe più nascoste dell’animo tra le mani, di vedersi riflessa in un gioco infinito di specchi abbandonandosi ad uno sguardo che scopre e disvela le forze più autentiche dell’esistenza, del nostro essere nel mondo, chissà, forse solo così è possibile rendere più vivibile la vita .
Ed io penso che questo è tutto quello che possiamo chiedere ad un artista …
Marco Frigerio
Perturbano e sono perturbate, seducono e sono prigioniere a loro volta, di un mondo più che parallelo, infinito nel finito, rivelato da un vento lieve e perpetuo, dove il vissuto interiore di figure gentilmente espressioniste, modifica e stravolge le coordinate stesse dello spazio-tempo.Una sorta di compromesso impossibile, e proprio per questo produttivo e rivelatore, alle altalene dell’anima. Rocamboleschi stati d’animo che plasmano il corpo stesso, nella ricorrenza di un soggetto solitario, consolato e “ascoltato”, condiviso, da immaginari e pari status – forse sostituti camuffati di “attori” esistenziali – animaletti, che sostengono siluette femminili, armoniose anche nelle sproporzioni di senso. Timide e gentili, eppure dominanti il piano visivo, nella forza ora della statica, ora della più precipitante e trasfigurante, traiettoria della dinamica.E dalle oscillazioni dall’interiore, al senso di inadeguatezza del Sé, alle concessioni osate nelle stanze dei sogni, scappati e filtrati oltre le soglie del presunto dato “reale”.Onirico e realtà s’incontrano in un viaggio verso nuovi lidi di libertà, orchestrato da gentili malinconie e riflessioni.
Ma il viaggio stesso sembra essere la vera meta, tracciato su tavole usurate, tele, colori luminosi, carta manipolata, dove l’essere si rivela nelle traiettorie precipitate e custodite, raccontate e impresse, nell’eterno mistero del tempo, imbrigliato nelle trame – vissute – della materia.
Elena Capone
L’espressione creativa di AnnaRe rientra nella sfera d’indagine su sé stessa, le tonalità e i personaggi sono parte integrante del suo modo d’essere, i personaggi sono elementi fantastici dell’anima profonda dell’artista che si rispecchia nelle tele dipinte, dalle quali emergono con forza le riflessioni, le emozioni e i viaggi dell’anima di Anna.
Il riflesso delle opere dell’artista mostrano il suo vero ritratto, realizzato spesso immergendosi, nel vero senso della parola, nella tela, tra pennelli, colori e gli straordinari personaggi della sua incontenibile fantasia.
Il blu della notte, lo splendore della luna e i giochi minuziosi dei capelli dei suoi personaggi rendono il tutto particolarmente armonico, donando indubbio benessere agli osservatori.
AnnaRe è una guida delicata che ci accompagna in punta di piedi in un viaggio silenzioso tra le sue opere. Un tragitto emozionale in cui la favola torna ad essere l’elemento, attraverso il quale, l’osservatore entra i contatto con il proprio mondo emotivo e come spesso accade nei racconti è il “bambino della favola che rivela all’imperatore la sua nudità. (Alberto Moravia)”
Alberto Moioli
Piccole creature per nulla fragili si muovono tra giganteschi fiori, pesci volanti e animali fantastici.E’il mondo fatato delle opere di AnnaRè:opere che nascono dall’immaginazione dell’infanzia ma si rivolgono agli adulti, che giocano con la fantasia,in bilico tra fiaba e surrealismo, sospese, come tutte le favole che si rispettino, tra la dolcezza di un sogno ad occhi aperti e il timore di una visione a tratti un po’ inquietante…Ideali per illustrare un racconto,le opere di AnnaRè sono perfettamente a proprio agio anche appese a una parete, quasi fossero finestre aperte su mondi immaginari.
Simona Bartolena